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Costruzione del Didjeridoo


Le popolazioni Aborigene del nord Australia costruiscono i didjeridoos da moltissimo tempo ed oggi sono riconosciuti come i custodi artigiani dello strumento. Ad Arnhem Land, il processo per fare un didjeridoo comincia tipicamente con la selezione di un albero vivente ed appropriato, solitamente di alcune delle specie di eucalypto, mangiato parzialmente all'interno dalle termiti. Questo è il passo più importante nel processo di costruzzione di un didjeridoo, dato che le condizioni dell'albero, la taglia e la forma del buco creato dalle termiti, determineranno la buona o la scarsa qualità dello strumento.
Un abile artigiano Aborigeno è in grado di selezionare la giusta specie di albero, attraverso una combinazione di ampia conoscenza del luogo ed una accurata comprensione dell'interazioni tra termite e albero. Quando è stato trovato l' albero adatto, una parte della corteccia viene rimossa,piu o meno all'altezza del torace, per riuscire a vedere il legno sotto. La parte del legno esposta viene colpita leggermente con un dito o con la parte posteriore di un'ascia ed il suono prodotto fa capire ad un costruttore esperto, il limite della cavità nel tronco dell'albero. Se l'artigiano ritiene che l'albero è adatto, comincerà a tagliare la base dell'albero con un'ascia, ad un'altezza che varia fra la sua caviglia ed il suo ginocchio. Se durante questo processo l'albero non sembra avere una cavità sufficiente, sarà lasciato stare ed abbandonato, comincerà cosi una nuova ricerca per un albero piu adatto. Ma questo succede raramente ad un costruttore Aborigeno esperto.

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Quando un albero, con un incavo potenzialmente buono viene tagliato, l'artigiano aborigeno controllerà visivamente la cavità mangiata dalle termiti, per valutare il formato e le misure dell'interno(cassarmonica). Se questo alloggiamento viene giudicato troppo grande o troppo piccolo, l'albero sarà scartato e comincerà ancora, una nuova ricerca. Tuttavia, se invece vengono osservate le dimensioni corrette, una parte del tronco abbattuto viene tagliato via, per produrre un pezzo che è lungo fra i 4 e i 6 piedi e questo dipende solo dal tono dello strumento che si vuole ottenere. L'alloggiamento mangiato dalle termiti di questo ceppo viene ancora ispezionato in entrambe le estremità e viene data particolare attenzione alla parte superiore, la quale diventera l'imboccatura dello strumento completato. Nel migliore dei casi, questa apertura dovrebbe essere di circa 3 centimetri di diametro, dato che questo è il formato dell'imboccatura più comoda e più efficace. Comunque rimangono accettabile le misure che variano tra i 2 e 4 centimetri, dipende sempre dalle preferenze dell'artigiano di didjeridoo. In questa fase, se l'artigiano è soddisfatto anche dell'apparenza esterna, ne proverà la qualità del potenziale suono, usandolo proprio come se fosse gia un didjeridoo (guarda la foto in alto a destra). Se l'acustica non soddisfa le sue aspettative, anche in questo caso il ceppo verra scartato e si intraprendera la ricerca di un nuovo albero.


Quando un ceppo ideale, con buone caratteristiche e suono superbo,viene trovato e tagiato può essere necessario un accurato processo, per assicurare che il prodotto finale sia stabile e non si sviluppi delle crepe. Il trattamento può consistere nell'immergere il tronco mangiato dalle termini, in un billabong (pozza d'acqua dolce) per un pò di giorni o anche per parecchie settimane. Invece, nei gruppi aborigeni della costa, il trattamento viene fatto in acqua salata e a volte anche sotto un mucchio di sabbia calda e carboni ardenti; una forma meno convenzionale per velocizzare il processo di essicazione. Il trattamento con l'aria, che consiste nel permettere al tronco tagliato di asciugarsi naturalmente, lasciandolo per un pò di giorni o settimane all'aria aperta, è probabilmente il metodo più comune di trattamento nei periodi contemporanei.


Dopo il trattamento sufficiente, comincia il processo di trasformazione del tronco grezzo in un didjeridoo. Ciò consiste nel rimuovere la corteccia e dare la forma allo strumento emergente. A volte, la forma e lo spessore della parete del tronco grezzo, sono già di per sè ideali, in questo caso per finire lo strumento bastano alcune piccole aggiustature a parte le rifiniture ad entrambe le estremita del didjeridoo. Spesso, il tronco grezzo richiede che gli strati di legno in eccesso vengano rimossi, per ridurre lo spessore delle pareti della cavità. In più, possono essere richieste anche una buona raspatura e pulitura dal foro alla più grande estremità del tronco, per rimuovere le ostruzioni interne e amplificare il suono dello strumento.


Per ultimo, puo essere applicato un orlo di cera d'api naturale all'imboccatura, questo per comodità o per ridurre il formato dell'apertura del boccaglio. A questo punto lo strumento può essere verniciato con i vari motivi totemici ed altri disegni specifici del gruppo a cui l'artigiano appartiene.

Djalu prova il suono di un tronco appena tagliato

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